LE VIE D’ITALIA
Come venivano narrate le vie dell’Impero d’Italia.
Si é piú volte evidenziato come tra gli obiettivi di coloro che organizzarono la Méditerranée – Le Cap e, piú in generale, che pianificarono lo sviluppo della rete stradale nel continente africano durante il periodo coloniale, la promozione del turismo abbia sempre avuto un ruolo di primo piano.
Questo concetto, e la sua evidente subalternitá rispetto alle esigenze di carattere militare, é espresso giá con molta chiarezza nel 1934 da A. Fantoll, il quale, dalle colonne del periodico del Touring Club Italiano, scriveva che:
“Naturalmente le strade, dopo la conquista militare, … hanno reso possibile col nuovo fervore di attivitá altre iniziative …
Vogliamo parlare del turismo, ma di quel turismo che non ha per meta unicamente un bel panorama o un monumento o un centro archeologico insigne; che non si appoggia soltanto alle organizzazioni di una Agenzia di viaggi, ma che ha per oggetto principale il viaggio stesso, inteso come una possibilitá di emozioni sempre nuove, perché alimentate da elementi completamente diversi da quelli cui siamo abituati nelle contrade Europee; di un viaggio infine di cui l’organizzazione personale puó costituire di per sé sola una inusitata attrattiva.”
Testo tratto da “Le Strade della Tripolitania”, Le Vie D’Italia e del Mondo, TCI, marzo 1934

“Le strade della Tripolitania”
da Vie D’Italia e del Mondo
marzo 1934, TCI

“L’Autostrada del Deserto Libico”
da Vie D’Italia e del Mondo
maggio 1936, TCI